ROMA MUSIC FESTIVAL: ANDREA MONTEMURRO CI RACCONTA LA NUOVA EDIZIONE
Quando si parla di musica emergente è impossibile non citare una manifestazione importante e radicata come il Roma Music Festival che da questa edizione si rinnova all’insegna della visibilità. Unanimemente considerato come uno degli eventi simbolo della musica emergente italiana con questa diciassettesima edizione apre le porte all’ingresso nello staff del M° Amedeo Minghi in veste di Direttore Artistico e proprio di questo e molto altro ne vogliamo parlare con Andrea Montemurro, ideatore e produttore del Roma Music Festival fin dalla sua nascita nel lontano 2006.
Come nasce il Roma Music Festival?
L’idea nel 2006 era quella di vivere la passione per la musica non più da esecutore o compositore ma dall’altra parte della barricata ovvero come organizzatore di una manifestazione per emergenti. Il festival di Sanremo mi aveva deluso relativamente allo spazio che offriva ai nuovi talenti ed allora mi sono chiesto:” perché non creare nella capitale una kermesse interamente dedicata alla musica emergente?”. Tra mille e mille difficoltà prese vita al Teatro Adriano in piazza Cavour la prima storica edizione del Roma Music Festival per una emozione che difficilmente sarà ripetibile.
Qual è oggi il concept o la tematica principale del vostro festival musicale?
La nostra linea guida è stata da sempre quella della musica emergente di qualità. La possibilità di espressione senza preclusione di genere all’insegna della libertà artistica. Le tre categorie (interpreti, cantautori e band ) che salgono sul nostro palco, portano delle sensibilità differenti e generi spesso contrapposti per una manifestazione che percorre la musica e tutto tondo, senza limiti.
Quali generi musicali saranno presenti nella vostra lineup? C’è una particolare attenzione a un genere o stile specifico?
Come detto in precedenza non ci poniamo limiti di genere musicale o di contaminazione. La musica come mezzo di espressione, questo è il nostro credo principale. Dal rock al cantautorato, dal rap alla lirica, dal blues alla trap, sul nostro palco abbiamo visto tanti generi differenti vivere e mescolarsi, tutto all’insegna del talento.
Che tipo di esperienze o attività vengono offerte collateralmente al Roma Music Festival?
Da questa edizione abbiamo previsto dei masterclass gratuiti esclusivamente per gli iscritti (uno diretto anche dal M° Amedeo Minghi ). Una possibilità in più per crescere e confrontarsi, ma anche per ascoltare e farsi ascoltare.
Come nasce l’idea di Amedeo Minghi in veste di Direttore Artistico?
Sono da sempre affascinato dalla musica del M° Amedeo Minghi, del quale oltre ad essere un collaboratore artistico sono da sempre un fan. Riuscire a coinvolgerlo in questa iniziativa credo rappresenti un prezioso valore aggiunto sia per me che per tutti i ragazzi iscritti. Riuscire a collaborare con uno dei grandi cantautori della musica italiana di ogni tempo non credo sia semplice e fortunatamente siamo riusciti in questo “miracolo” artistico, soprattutto grazie alla sua ferma volontà di mettere la sua enorme passione e la sua infinita esperienza a disposizione dei giovani.
Quali sono i cambiamenti principali di questa nuova edizione?
Questa nuova edizione nasce all’insegna della visibilità e del coinvolgimento dell’intera città di Roma, che ormai riconosce il festival come un appuntamento fisso della musica emergente italiana. La promozione stradale che abbiamo messo in atto già durante questa estate lascia presagire come la parola “visibilità” sia principale in questa nuova edizione. Questo grazie non solo al nostro impegno ma anche alla schiera di media partner che sono coinvolti nell’iniziativa e che ci aiuteranno nella promozione del festival prima e degli artisti poi.
Che tipo di riscontro avranno i partecipanti?
Da questa nuova edizione sono previsti dei momenti di importante visibilità per tutti i finalisti ed ovviamente in particolare per i vincitori che saranno oggetti di un tour mediatico e radiofonico. La vicinanza con importanti etichette discografiche ed editrici farà il resto per una edizione che vuole imporsi di essere un concreto trampolino di lancio. Ovviamente ancora una volta, tutte le selezioni saranno oggetto di uno speciale televisivo e la finalissima sarà trasmessa integralmente in diretta.
Che messaggio rivolge ai tanti artisti emergenti Andrea Montemurro in qualità di produttore del Roma Music Festival?
Credo che la musica nasca come una passione e come tale deve essere vissuta. Pensare di studiare a tavolino la composizione di una hit credo sia sempre sbagliato. Non sempre la bravura cammina di pari passo con il successo ma questo è un mantra che dobbiamo accettare, l’importante è farsi sostenere dalla passione per un percorso difficile e molto arduo ma assolutamente non impossibile.
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